È già arrivato agosto e pian piano, speriamo, nel mondo dello sport si ritorna alla normalità. Infatti, settimana prossima è previsto il primo campo d’allenamento ufficiale con la nazionale dopo il campo in Portogallo di fine febbraio, a fine mese si terranno le gare di selezione per l’Euromeeting e a settembre sono in programma i vari campionati svizzeri. Ormai niente è sicuro quest’anno, ma almeno al momento ho degli obiettivi e di conseguenza sto riiniziando la preparazione specifica per la stagione di CO.

Sì, perché nell’ultimo mese mi sono allenata, ma non in modo mirato. Per una volta mi sono goduta un’estate un po’ diversa dal solito. Come già scritto nell’articolo precedente, ho passato tutto il mese di giungo in Engadina. Con la base a St. Moritz e assieme a tanti compagni della nazionale sono andata alla scoperta della bassa e alta Engadina al passo di corsa, sulla bici e con cartina e bussola in mano. È stato un mese molto intenso, con tante ore di allenamento, tanti allenamenti di CO, allenamenti ad alta intensità in pista e tanti chilometri sulla bici da corsa. Dopo il periodo di lockdown nel quale ero bloccata a Zurigo e in giro a corsa da sola o con Flo, mi ha fatto proprio bene cambiare aria e vedere altra gente. E devo anche riconoscere che un blocco di allenamento così variato, intenso e voluminoso non l’avrei potuto fare durante una normale estate visti i continui viaggi da una gara all’altra e la preparazione specifica per i mondiali.

Fuorcla Surlej.

Fuorcla Surlej.

Tornata a casa dall’Engadina ho partecipato alle prime gare di CO di quest’anno, la Chasse Neutrass. Ho poi corso un nuovo personale sul 3000m (9’54’’) e parallelamente ho continuato a lavoricchia. Sono quindi partita con le mie amiche per quattro giorni al mare a Finale Ligure. Dopo aver vissuto varie avventure insieme, è dal 2015 che, soprattutto a causa dei miei impegni sportivi, non riuscivamo più a concederci una vacanza insieme. Inaspettatamente l’occasione giusta per godermi una bella vacanza al mare è arrivata quest’anno. E per una volta non mi sono sentita in dovere di correre e allenarmi seriamente, ma ho potuto vivere altre avventure, come andare in rampichino sui trail della regione, provare l’adrenalina dello scuba diving e chiaramente godermi il mare, sole e relax.

Dopo questa piccola vacanza sono tornata al “lavoro”, accumulando tante ore di allenamento. Dapprima ho partecipato al mini campo d’allenamento con la nazionale a Tenero, dove abbiamo visitato alcune cartine speciali, tra le quali Cimalmotto. Avevo sentito tanto parlare di questa cartina e di questo bosco, ma non ci ero mai stata. E il viaggio tortuoso su per la val di Campo è valso la pena visto che ho trovato un bosco selvaggio e tecnicamente molto difficile che mi ha davvero messa alla prova facendomi sudare le proverbiali 7 camicie.

Foto: C. Aebersold

Foto: C. Aebersold

Durante il lockdown, saputo che le gare internazionali sarebbero state annullate e capito che avremmo trascorso l’estate a casa, mi comunque prefissata due obiettivi: tornare con la bici da corsa da Zurigo a Cugnasco e fare un longjogg partendo dal Brè sopra Lugano fino al Piano di Magadino, passando da varie cime come Monte Boglia, Denti della Vecchia, Cima di Foiorina, Gazzirola e Camoghè. Questi due progetti gli ho realizzati assieme a Flo e sono state una vera avventura. Entrambe mi hanno messa a dura prova, soprattutto nella discesa. In bici, una volta espugnato il Passo del San Gottardo la cosa sembrava fatta. Invece gli 80 chilometri fino a casa sono stati durissimi a causa del controvento in tutta la Leventina e Riviera. Da Biasca fino a casa mi è sembrato molto più lungo che da Zurigo fino a Biasca… 😉 Mentre la discesa dal Camoghè a Giubiasco non è stata problematica a causa del controvento, ma per via dei 2000m di discesa ripida che mi hanno distrutto i piedi, i quadricipiti e la schiena.

Anche se la qualità degli allenamenti nelle ultime settimane non era la migliore, ho deciso di correre i campionati ticinesi sui 3000m in pista a fine luglio. Non ho mai partecipato a un meeting di atletica e volevo approfittare di questa estate senza gare orientistiche per provare cose nuove. Con il mio tempo di 10’14’’ non sono così soddisfatta, visto il crono che avevo corso a inizio mese (9’54’’), ma del titolo di campionessa ticinese invece sono molto contenta. E con questa prima gara in pista è anche partita la preparazione alla stagione autunnale. Sono infatti ritornata in Engadina, questa volta solo per quattro giorni e per partecipare alle 5 gare del Bündner-Weekend. In programma c’erano due medie distanze, una lunga distanza e due sprint, una in paese e una nel bosco. Tranne che con la gara sprint nel bosco, dove ho fatto fatica a calibrare la cartina con il terreno, sono contenta delle mie prestazioni. Fisicamente sono in forma, e tecnicamente sono migliorata gara dopo gara. Ho avuto un bel duello con la mia compagna di nazionale Sabine Hauswirth e mi è piaciuto molto poter di nuovo lottare per ogni secondo e ogni metro!

in azione a Samedan. Foto: Severin Howald

in azione a Samedan. Foto: Severin Howald

Ma ora basta avventure e riiniziamo con la vita vera da orientista!

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