Di ritorno dalla Cina ho avuto bisogno di un po’ di pausa e distanza da questo viaggio… Sono successe tante cose, ho vissuto tante emozioni (positive e negative) e son state scritte tantissime opinioni. Subito al mio rientro non ho avuto voglia di parlarne anche io… ma ora pian piano sono pronta per raccontarvi questa avventura.

Non vedevo l’ora di partire per la Cina, una nazione in cui non ero ancora mai stata, ma alla quale avevo già pensato un paio di volte, viste le varie gare PWT che lì vengono organizzate. Il mese scorso, oltre alla coppa del mondo, anche i world games militari si sono svolti in Cina, e così ho potuto trascorrere oltre due settimane in questo paese. Il viaggio lungo in aereo a me piace molto, è uno dei rari momenti nella mia vita che mi prendo il tempo di guardarmi un film e, visto che dormire in aereo non è il mio forte, questa volta ne ho guardati ben tre di fila 😉.  La trasferta è stata organizzata assieme a tutto il resto della delegazione svizzera partecipante a questi world games militari ed è stato quindi molto divertente rivedere vari compagni di scuola reclute di altre discipline sportive. Arrivati a Wuhan sono rimasta per la prima volta impressionata: per noi atleti hanno costruito da qualche parte nel nulla un mega villaggio. E non un piccolo villaggio, ma un quartiere gigante, con palazzoni di 27 piani, parchi, stagni, sentierini per correre e templi cinesi, due piste di atletica, palestra, ospedale, mensa, parrucchiere e negozi vari. Tutto nuovo di zecca! Anche la mensa era pronta ad accogliere atleti da tutto il mondo con buffet cinese, europeo, internazionale e mediterraneo. Paura non bisogna averne visto che di telecamere ce n’erano ogni 20 metri, per entrare nel villaggio bisognava passare ogni volta da un metal detector e le porte si aprivano solo con l badge personale. Il secondo aspetto che mi ha impressionato: cinesi dappertutto! Ad accoglierci in albergo, a comandare il lift, per attraversare le strisce pedonali, a pulire ogni metro di stradina e pure ad aprirci la porta della mensa.

il piccolo villaggio degli atleti

il piccolo villaggio degli atleti

Abbiamo trascorso i primi giorni ad ambientarci in questo contesto molto particolare e ad affinare la preparazione con gli ultimi allenamenti, come ad esempio una serie di ripetute nel parco del villaggio CISM o una corsa in un boschetto di Wuhan. Sabato come da programma si è svolto il Model Event, anche questo organizzato benissimo. La sera si è tenuta la cerimonia d’apertura più incredibile e mozzafiato che io abbia mai vissuto: in uno stadio pieno di gente (probabilmente migliaia di cinesi sono stati obbligati a venire a guardare!) siamo entrati al passo di marcia, per poi assistere a uno spettacolo incredibile. Fino a qui tutto bene.

Foto: Meico Oehninger

Foto: Meico Oehninger

Domenica sono iniziate le gare di CO. Una zona di partenza organizzatissima, “warm-up map” con spettatori cinesi e una pre-partenza di ben 10 minuti. Il mio numero di chip è stato controllato almeno 4 volte, e se il mio chip ha fatto il clear e il check l’hanno anche controllato almeno in 10 cinesi. La partenza era in cima a una collina, sotto a un tempio, con palco di partenza e TV. Ho preso la cartina e ho dovuto ridere: nei 10 minuti di pre-partenza ci han fatto salire in cima alla collina, per poi alla partenza, farci riscendere subito, prendere un sentiero e risalire sulla prossima collina. Ho fatto tanti giri sul sentiero per evitare il bosco verde. È stata una bella gara, purtroppo però ho preso una scelta sbagliata e soprattutto ho fatto un errore di 2 minuti dopo il passaggio spettacolo. Arrivata all’arrivo scarico il chip e cosa vedo? 5to posto, 2 minuti dietro alla russa Rudnaia (medagliata ai mondiali) e… 9 minuti dietro a una cinese, altri 6 minuti dietro a un'altra cinese. “È impossibile” è stata la prima cosa che ho detto… sotto shock sono andata alla tenda degli svizzeri. Anche Sarina era perplessa…. Anche dagli uomini è arrivato secondo un cinese. Più passava il tempo e più si sentivano storie strane dal bosco: cinesi con la cartina in tasca, cinese che non legge mai la cartina, strani passaggi nel verde fatti fuori bene, nastri rossi in zona punto, ecc. Certe storie vere, altre meno. Ad ogni modo la questione era evidente: i cinesi avevano barato! Forse a leggere la storia così sembra quasi divertente… io non mi sono divertita. Per me è crollato il mondo, il fair-play è una delle regole più importanti nella CO e vedere con i propri occhi come non viene rispettato fa male. Sono seguiti proteste, tante discussioni e situazioni non molto confortevoli per noi ma soprattutto per i responsabili: discutere con i cinesi non deve essere molto bello. Infine è arrivato l’annuncio ufficiale con i cinesi che si sono ritirati autonomamente dalle gare per fair-play… Ridicolo!

Arrivo della Middle: ridere per non piangere… Foto: Meico Oehninger

Arrivo della Middle: ridere per non piangere… Foto: Meico Oehninger

Dopo questo episodio io non avevo più molta voglia di correre…. Non perché non mi fossi divertita nella middle o perché non è bello fare CO in Cina, ma semplicemente perché non volevo far parte di questo “circo”. Stefan “Beppi” Lombriser, il nostro coach, è però riuscito a motivarmi con la sfida “corri, vinci una medaglia e poi la buttiamo via, così dimostri che non te ne frega niente di questa gara”. Son partita bene, poi ho fatto un errore di almeno due minuti al secondo punto e già mi son trovata dietro Ursula Kadan partita due minuti dopo di me. Da li la gara è andata molto bene e abbiamo fatto un garone con il terzo rango finale a due minuti dalla vincitrice. E la medaglia? La trovate in una palude nei dintorni di Wuhan.

terzo posto nella long. Foto: M. Oehninger

terzo posto nella long. Foto: M. Oehninger

Per concludere abbiamo corso la staffetta. Angela ha purtroppo perso un po’ di tempo in prima tratta, poi con il recupero di Sarina in seconda tratta e il mio in terza tratta abbiamo concluso al sesto rango.

Finite le gare a Wuhan ero contenta di potermene andare a Guangzhou e alle gare di coppa del mondo, in un ambiente meno militaresco, dove non è stata ripulita tutta la città per noi e poter così vedere e vivere la vera Cina. Il viaggio con un treno ultraveloce (310km/h) è stato confortevole, l’arrivo a Foshan con 28 gradi e tanta umidità un po’ meno… Abbiamo avuto due giorni per ritornare nella modalità sprint, con degli allenamenti nei dintorni dell’albergo davvero fantastici. La prima gara di coppa del mondo è stata la middle nel bosco XiQian Mountain, in una cartina speciale con vari sentieri, parchi, zone aperte e bosco molto fitto. Grazie all’esperienza maturata durante le gare dei CISM ho capito che tatticamente sarebbe stato meglio scegliere di fare il giro sui sentieri e così ho fatto. Fino al terz’ultimo punto sono andata molto bene, recuperando anche due avversarie partite prima. Poi negli ultimi tre punti ho perso quasi un minuto in insicurezze e problemi a capire la cartina. Sono arrivata arrabbiata all’arrivo, soprattutto quando ho visto che al penultimo punto ero ancora 4ta. Ma impressionante la nostra prestazione di squadra femminile: 3-4-5-6-7 sono i risultati di noi svizzere! Domenica si è svolta la staffetta sprint nella “Hollywood” cinese. Abbiamo corso tra le ricostruzioni di Hong Kong, Macao e templi cinesi, e per la prima volta quest’anno abbiamo battuto gli svedesi in una staffetta! 😊 La mia tratta finale è andata molto bene, ed è stato proprio soddisfacente staccare tutti e arrivare come prima all’arrivo!

La coppa del mondo 2019 si è conclusa con la gara sprint individuale a Songtang: paesino intricato e molto difficile, bel percorso con scelte decisive e ottima organizzazione. La mia gara mi sembrava buona, ma all’arrivo mi son accorta di aver fatto una scelta veramente sbagliata dove ho perso 30 secondi e così di nuovo la possibilità di conquistare un ottimo risultato. Ho dovuto accontentarmi del 7° rango, nuovamente con una prestazione svizzera incredibile con i ranghi 2, 4, 6 e 7. Tutto sembra perfetto, con un bel finale di stagione, se non fosse che nelle donne ha vinto una cinese e negli uomini è arrivato terzo un cinese, lo stesso che un mese prima a Laufen nella sprint si è classificato intorno all’ottantesimo rango… Dopo la gara e la premiazione abbiamo festeggiato Andreas Kyburz che ha concluso la sua carriera agonistica, e Vroni König-Salmi che ci lascia come allenatrice. Poi di fretta e furia per noi che abbiamo partecipato ai mondiali militari è arrivato il momento di partire verso l’aeroporto, senza defaticamento (ma tanto la stagione è passata), senza cena e senza partecipare alla cerimonia di chiusura. E in aeroporto, seduti tranquilli al gate ad aspettare il nostro volo ci siamo chiesti: ma è possibile ottenere risultati come quelli cinesi senza barare?!?

La Cina è interessante, ha dei paesaggi bellissimi, come i vari parchi con laghetti, stagni e templi. Le cartine da CO sono belle e molto interessanti, la sprint è stata una delle gare più belle che abbia mai corso. Ma la loro cultura, il regime e la situazione politica non fanno per me. Non sono mai stata così contenta di tornare a casa e di atterrare a Zurigo. E soprattutto mi son resa conto di quanto siamo fortunati a crescere e vivere in una nazione come la Svizzera.

Ora la stagione è finita, ed è il momento di guardare indietro alla stagione 2019, e di pianificare il prossimo anno. Non perdetevi quindi l’evento Forza Elena con la retrospettiva del 2019, sabato 10 novembre a Breno. Ci sono ancora posti, e di storie da raccontare (sulla Cina, sulla Norvegia e su tanto altro) ne ho ancora tante!

Grazie di tutto Vroni!!!

Grazie di tutto Vroni!!!

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